Cartoline militari in franchigia, un modo di comunicare ormai finito ma ricco di storia

Ho avuto il piacere di ammirare un paio di volte la collezione di cartoline militari in franchigia dell’ingegnere civitanovese Alessandro Mecozzi. Andiamo a vedere meglio… La collezione spazia dalla guerra di Libia alla seconda guerra mondiale: quasi tutta la prima metà del Novecento detto secolo breve che, invece, secondo altri, doveva chiamarsi veloce. L’argomento non è dei più lieti ma ognuna è un documento storico e lascia trapelare tanta umanità.

Alessandro, collezionista per carattere lo è stato da quando raccoglieva le figurine dei calciatori Panini. Proseguì con i francobolli, ma resosi conto che non gli davano emozioni, cercò dei pezzi di storia vissuta come le cartoline in franchigia viaggiate, partendo da quelle che aveva in un cassetto del padre. Ha dato loro un senso mettendole in ordine cronologico. Dalla sua collezione sono scaturiti convegni e mostre con proiezione di slide nella Provincia di Macerata e dintorni. Avvalendosi della collaborazione di uno storico, in occasione delle presentazioni, riesce a dare completezza alle informazioni. Le belle slide colorate in PowerPoint proiettate sono sempre piacevoli; inoltre, ogni sua singola slide racchiude una piccola grande storia.

Recapito di un pacco

La sua collezione attrae appassionati di storia e di collezionismo. C’è chi recepisce subito, ma quando la passione è dormiente può venire fuori. Facendo delle ricerche sul web Alessandro è riuscito a risalire alle identità di qualche mittente o destinatario, venendo a conoscenza che alcuni hanno ricoperto ruoli importanti o scritto dei libri, che è riuscito reperire e leggere con piacere. Particolarmente belle le cartoline disegnate da illustratori famosi come Walter Molino (1915-1997), Luigi Boccasile, detto Gino (1901-1952), Antonio Augusto Rubino (1880-1964), e altri indicati da lui che elenchiamo in seguito.

Quale ritiene sia il valore storico-culturale e artistico della sua collezione? – “La mia collezione si compone di cartoline militari in franchigia delle forze armate italiane, tutte utilizzate in periodi di guerra dal 1912 al 1946. Molte di queste hanno un indubbio valore artistico riportando illustrazioni di disegnatori famosi (Finozzi, Canevari, Mazzoni, Ginassi, Ravaglia, Mussino, Mazza, De Vita, Pisani, Ciriello, Santagata, Rino, Selene e altri…). Il mio interesse è però attratto principalmente dal valore storico-culturale della collezione. Queste cartoline sono edite perlopiù dal Regno d’Italia e in minima parte dalla Repubblica Sociale Italiana e ognuna di esse, essendo “viaggiata”, è un pezzo unico. Data la presenza dell’indirizzo del destinatario, dell’indirizzo del mittente e delle frasi e/o illustrazioni di propaganda, poco spazio rimaneva per scrivere. Vista poi la censura e l’analfabetismo diffuso della prima metà del 900, raramente si trovano racconti interessanti ma quei pochi sono molto più efficaci di un libro di storia in quanto estremamente realistici. Gli annulli militari permettono poi di risalire alle unità militari di provenienza e alla collocazione delle stesse sul territorio nazionale o estero, individuando quindi località e data di partenza”.

Qual è la importanza di far conoscere le sue interessanti cartoline ai ragazzi delle scuole? – “Oggi i giovanissimi conoscono WhatsApp ma non sanno cos’è una cartolina. A esempio, vedere una cartolina militare scritta il 7 settembre del 1943, da un famoso generale dell’Esercito Italiano a un alto rappresentante governativo, da Velletri a Roma (meno di 40 km di distanza) per incontrarsi li riempie di stupore e fa comprendere loro le difficoltà di comunicazione dell’epoca e l’enorme cambiamento tecnologico avvenuto. Come dicevo, queste cartoline sono più realistiche di un libro di storia e ciò attira l’interesse. Le mie presentazioni vengono fatte con l’uso di PowerPoint contestualizzando l’illustrazione delle cartoline all’evolversi cronologico dei fatti storici. Conseguentemente quello che si ascolta durante la presentazione viene acquisito con maggior facilità rispetto a una semplice lettura. Insieme con lo storico professor Alvise Manni abbiamo fatto numerosi incontri per presentare la mia collezione ma soltanto uno di questi con delle scolaresche. In quella occasione abbiamo constatato con piacere un’attenzione che non ci aspettavamo e dedotto che questa modalità di presentazione è coinvolgente per gli studenti. Abbiamo ricevuto ulteriori sollecitazioni, anche da parte di insegnanti, per fare altre presentazioni presso istituti scolastici e questo fa molto piacere; vedremo come concretizzare”.

Esponga al lettore alcune curiosità che ha scoperto osservando la sua collezione. – “Ogni cartolina ha una sua storia e l’uso di Internet permette di effettuare ricerche impensabili anni fa. Quando acquisisco una cartolina provo a cercare riscontri, oltre che su aspetti specifici, sul mittente e sul destinatario e a volte si scoprono storie sorprendenti. Sono venuto in possesso di una cartolina scritta da un marinaio della corazzata Roma due mesi prima dell’affondamento (avvenuto il 9-9-1943 con la scomparsa di circa 1400 membri dell’equipaggio su 2000 circa) e ho fatto una ricerca su di lui. Era un ragazzo di appena 21 anni, con funzioni di furiere fotografo, che risulta disperso nell’affondamento. Sono riuscito a entrare in contatto con il nipote al quale ho inviato una scansione della cartolina dello zio ricevendo i suoi ringraziamenti, la foto del marinaio in questione e un attestato di encomio solenne alla memoria del Ministero della Marina che ho inserito nella mia presentazione. Altra storia di interesse è quella legata a due particolari cartoline spedite nella seconda metà dell’ottobre del 1941  nel  corso  della  spedizione  italiana  in  Russia. Le stampe sono in italiano ma con caratteri cirillici.

Cartolina con alcuni caratteri cirillici

Queste due cartoline sono state stampate dai fanti dell’80ª Divisione Pasubio, in avvicinamento al fronte del Don, dopo aver trovato una tipografia in un piccolo paesino russo. È sorprendente come in tutte e due le cartoline chi scrive invita il destinatario a conservarle, consapevole già della particolarità e rarità di questo tipo di cartolina. Un ulteriore pezzo della mia collezione che mi piace ricordare, ma ce ne sarebbero molti altri, è un biglietto postale scritto da un caporale dell’esercito italiano il 2 settembre 1943 dalla Sardegna, che, con coraggio, in barba alla censura e dopo aver gioito per la caduta dopo 21 anni del fascismo, conclude come fosse un veggente: “Noi giovani, cresciuti sotto il passato governo non possiamo farci un’esatta idea di quella che potrà essere la vita di domani, terminata la guerra. Certo che dovrà essere meravigliosa, splendida, tranquilla e per noi sembrerà un sogno. Gli annulli permettono di risalire al luogo, tempo e reparto da dove state spedite. Molte date sono curiose 25 luglio, 8 settembre, affondamento della nave Roma o biglietti o cartoline partite mesi dopo come quella della ritirata di Russia. Hanno impiegato mesi e anni per superare il fronte di guerra. Una che è partita dalla Sardegna nel luglio del 1943 è arrivata in Sicilia nell’aprile 1945!”.

Eno Santecchia

23 aprile 2025

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