La serenata

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Una romantica vicenda accaduta pochi giorni fa,

a Macerata

Domani la sposerà e questa notte le farà la serenata. Lui è un mio parente stretto, lo conosco da una vita, praticamente dalla nascita. Ha bisogno di stemperare la tensione e così facciamo due chiacchiere. La sposa viene da lontano e lui le ha trovato alloggio dietro lo Sferisterio, con vista sull’altissimo muraglione che richiama un po’ il muro dell’ex carcere di Santa Chiara. Ma perché proprio lì? Perché lui allo Sferisterio ci ha fatto la comparsa per tanti anni e la lirica gli è rimasta nel cuore. Ha fatto anche Don Giovanni e Il barbiere di Siviglia, di cui sicuramente gli sono rimaste impresse le serenate, ma questa volta è diverso, non farà la comparsa e non reciterà ma sarà protagonista di una storia vera e in diretta, che interpreterà indossando la polo di tutti giorni, non uno sfarzoso costume di scena. Oggi c’è ancora chi ama fare le serenate? Lui forse crede di stare nell’800 e di vivere un amore romantico se non platonico? Che Gioia saperla lì! Ci vorrebbe un Inno! Quando si dice il Destino! Perché è proprio allo Sferisterio che loro si sono conosciuti e ora lei è lì, inconsapevole di quello che succederà questa notte, dopo la mezzanotte. Lui avrà tra le mani una Jbanez spagnola, una chitarra dal suono dolce che sarà piacevolmente amplificato dal muraglione: una Serenata al chiaro di luna e al caldo torrido che dura da tanti giorni. Certo, sarebbe stato più indicato un liuto, utilizzato fin dal medioevo per accompagnare le serenate, ma vallo a trovare e a imparare a suonarlo! Si sveglierà qualcuno che già dormiva e farà lo scherzetto di buttare dalla finestra un secchio d’acqua? Speriamo di no! Ma ecco giunto il momento. Lei si affaccerà al balcone, lui in penombra, coi capelli lunghi e la folta barba, quasi non lo si riconosce, canterà improvvisando i versi, accompagnandoli con due soli accordi, in do e in sol. A lei, sorpresa e inorgoglita per questo inaspettato omaggio fuori dal tempo, si inumidiranno gli occhi e spunterà… Una furtiva lagrima. Sarà così come immaginato? Sicuramente sarà così! E così, infatti, è stato!

Umberto

 

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