Da un volantino di origine sconosciuta che parla delle chiese di Macerata e delle opere d’arte in esse contenute ci ha colpito una breve frase “Quanta storia maceratese ci narra Santa Maria Incoronata nel tempio lateranense di San Liberato che si affaccia dall’aereo spalto delle mura donde lo sguardo spazia fino allo scosceso Vettore”. Poche righe e una parola: lateranense. I ricercatori storici locali (compresi Simonetta Torresi e il professor Giovanni Carnevale) dicono che il Laterano stava qui intorno e cercano di piazzarlo chi qua e chi là. E se fosse stato proprio nella zona prossima e sotto la chiesa di San Giovanni? Perché diciamo questo? Perché circa 2000 anni fa c’era un console romano che si chiamava Titus Sextius Magius Lateranus (55-94 d.C.) che, lui e i suoi discendenti, era imparentato con i Pupienus (famiglia che dette un imperatore a Roma). La famiglia dei Pupienus era della località maceratese detta Popiano. A quei tempi i luoghi prendevano il nome dalla famiglia che li abitava: Popiano da Pupienus e Laterano da Lateranus. È un altro piccolo tassello che si va a inserire nel grande puzzle misterioso della storia del territorio Piceno-Maceratese e il quadro che ne sta venendo fuori, ricerca dopo ricerca, esce da tutti gli schemi ufficiali finora santificati. Resta comunque sempre una domanda da porre e, per ora, rimasta senza risposta: “Perché la storia del nostro territorio è stata oscurata così accuratamente?”
Simonetta Borgiani
15 marzo 2018