Analisi di un quadro di Egon Schiele, autore controverso

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Era arrivato l’autunno e cercando tra gli artisti e le opere che hanno provato a catturare i colori e i paesaggi tipici di questa nuova stagione appena entrata, tra i vari esponenti dell’espressionismo, ho scovato lui, Egon Schiele!
Schiele è quello che finora mi ha colpito di più, figura molto controversa del mondo dell’arte .
Mentre i quadri di Munch, (in special modo “L’urlo”), guardandoli mi sussurrano all’orecchio: “Urla! Non rimanere in silenzio!”, le opere di Schiele mi suggeriscono di trattenere quell’urlo e lasciarlo morire in me.
Analizzando le sue opere, ammetto di essermi persa e non sono riuscita a trovare l’uscita di sicurezza, una fuga dalla sua realtà.
Ho condiviso questo suo quadro, un paesaggio, in particolare perché mi ha colpito l’uso dei colori e l’effetto realtà.
L’espressionismo non a caso, è l’impatto psicologico dell’occhio umano con la realtà che si sta osservando attraverso la tela, o una foto, per cui è inevitabile scontrarsi con la verità o con la vera realtà delle emozioni, mentre nell’ impressionismo (osserviamo un quadro di Monet a esempio) l’occhio nota da subito la bellezza e la luce dei colori, magari anche con l’aria sognante e l’anima che si stacca da terra fiduciosa.
Concludo citando una delle frasi più famose di Egon Schiele: “L’arte appartiene all’eternità”.

Emanuela Ginevra

2 gennaio 2019

L’urlo di Munch

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