Restano sogni spenti dal tempo,
fugaci promesse
di buone novelle
nel confuso baluginio di luci
che più non sorprende.
Regalami
nel soffio freddo
di questo mattino
il caldo del tuo respiro
e stringimi
con le mani di ieri
che hanno saputo donare.
Vigilia di Natale,
mentre scrivo il tuo nome
sul vetro appannato
tra le gemme elettriche
degli aghi d’abete
e un presepe addormentato.
28 febbraio 2019