Macerata, “Incontri generazionali” per i 90 anni del Nino Cafè

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Ancora una volta è il collezionismo protagonista della mostra “Incontri generazionali” organizzata dall’Art Club Studio di Macerata in occasione dei “ 90 anni del Nino Cafè”.

Inaugurazione a Macerata, negli spazi del Nino Cafè in via Roma, il 14 aprile alle ore 18:00, la mostra resterà visitabile fino al 30 giugno.

Come avvenuto nella precedente edizione verranno presentate opere provenienti da raccolte private, con una marcata concentrazione di lavori appartenenti allo scrivente, questo per un motivo molto semplice, il Collezionista (io… Daniele Taddei) in questo preciso contesto diventa partecipe dell’evento, dove magicamente si incontrano tre Generazioni di Artisti.

Questi appartengono agli Anni ‘20 e ‘30 sino ad arrivare agli Anni ‘50, la mia generazione.

Le prime due sono quelle che ho maggiormente indagato, studiato e approfondito, sono quegli Artisti protagonisti di una ripartenza sociale, culturale ed economica; a seguito il Secondo Conflitto Mondiale, che ha interessato tutta la Nazione, partendo dal Nord fino al Sud del Paese.

 

Opere Anni ‘20

In mostra si potranno ammirare in prevalenza Autori della Generazione Anni ‘20 come Fernando Farulli fiorentino, già attivo nel Movimento dell’Astrattismo Classico, con amici di viaggio come Nativi, Nuti, Berti, Moretti, Monnini, per poi passare al “Pro e il Contro” a Roma con Artisti della Pittura figurativa come Vespignani, Attardi, Calabria, Guccione, Gianquinto. Poi Gastone Biggi  fondatore del Gruppo Uno, attivo a Roma nei primi anni ’60, facevano parte della Corrente Uncini, Pace, Carrino, Frascà.

Continuiamo con Cesare Peverelli uno tra i maggiori sperimentatori del Movimento Spazialista guidato da Fontana che vedeva tra i protagonisti Artisti di rango come Crippa e Dova. Ed eccoci ad Andrea Raccagni tra gli esponenti del linguaggio informale bolognese che vedeva nel critico e studioso Francesco Arcangeli l’animatore e sostenitore, compagni di viaggio Romiti, Ferrari, Nanni, Vacchi e Pasotto.

Infine, a concludere questa breve rassegna degli Anni ’20, Renato Spagnoli, livornese attivo con il “Gruppo Atoma”, straordinario astrattista per l’equilibrio degli spazi, delle forme e dei colori, recentemente scomparso, tra gli ultimi grandi viventi di questa inarrivabile generazione.

 

Opere Anni ‘30

Per gli Anni ’30 due marchigiani Silvio Craia e Claudio Cintoli, quest’ultimo per adozione essendo vissuto a Recanati ma nato a Imola. Anche loro due sperimentatori come pochi dove il recupero, il riuso, il riciclo, l’assemblaggio, sono stati al centro dell’espressione artistica. Claudio Cintoli morì giovanissimo, esponeva a Roma nelle allora blasonate gallerie “La Medusa” e “L’attico” e in America a New York; la critica lo colloca tra gli Artisti più significativi della sua generazione. Silvio Craia da giovanissimo ha avuto incontri esaltanti a Roma come Sante Monachesi, Emilio Villa e critici militanti come Enrico Crispolti, Toni Toniato solo per citarne alcuni.

 

Opere Anni ‘50

Veniamo alla mia generazione, quella degli Anni ’50. Pur non essendo Artista a mio modo faccio parte del “sistema arte” pertanto con un po’ d’ardire mi inserisco tra due riconosciuti artisti internazionali come Gianni Pellegrini e Sergio Ragalzi. Il primo trentino di nascita fondò il Movimento “Astrazione Oggettiva” esprimendo un linguaggio pittorico essenziale, analitico, dove il colore è sempre tenue, evanescente, trasparente. Sergio Ragalzi è di tutt’altro temperamento, cronista della realtà e cultore profondo dell’esistenza umana. Una sua opera si trova in permanenza al Macro di Roma.

Ho voluto introdurre con leggerezza ma con altrettanta fedeltà questa mostra  dove si evince il “lavoro” del collezionista, sempre dedito alla ricerca, allo studio, all’approfondimento della Storia dell’Arte, presentando nomi non sempre noti al grande pubblico ma che hanno “raccontato” nel corso del loro cammino pagine esaltanti dell’espressione artistica del nostro Dopoguerra.

Daniele Taddei

10 aprile 2019

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