Storiella sull’arte dell’arrangio: la carrucola sul soffitto

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La carrucola sul soffitto – Ero stato incaricato di andare a  insegnare a Morrovalle, nella scuola media presso l’Opera Canale e, come palestra, mi era stata assegnata una grande stanza adiacente la chiesa. Appena entrato ho notato che al centro del soffitto c’era una grossa carrucola e, ben bloccato su una parete, il meccanismo per farle alzare grossi pesi. Ho subito battuto, con la scarpa, il pavimento sotto la carrucola per capire se ci fosse un vuoto, perché ciò avrebbe segnalato la presenza di un pozzo o di un vano sotterraneo per la sepoltura o, comunque, uno scantinato. Il pavimento dava suono pieno in tutta la zona centrale e sono rimasto con la curiosità di sapere a cosa potesse servire quel marchingegno. Poi, un giorno, lo chiesi a un vecchio del posto; lui si mise a ridere, poi mi spiegò che quella era la stanza dove si teneva il carro da morto. Il paese era piccolo e non se ne poteva permettere due: uno col baldacchino per i signori e uno senza per i poveretti. Motivo per cui il baldacchino aveva al centro un anello e, se a morire era uno qualsiasi, veniva fissato alla carrucola e sollevato così che il carro usciva con il pianale libero, nudo e crudo. Se invece il morto era un nobile bastava far scendere il ricco baldacchino dorato e il carro da morto signorile era pronto. Curiosità soddisfatta: adesso sapevo perché!

Cesare Angeletti

11 settembre 2019

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