Macerata, “Il segno che narra: una storia nell’incisione” 

Print Friendly, PDF & Email

Si è inaugurata a Macerata, nella Galleria di Fabio Staffolani in via Trento, una mostra personale di Nicola Montanari avente per titolo “Il segno che narra: una storia nell’incisione”, comprendente 43 incisioni dell’artista marchigiano, e numerose ceramiche frutto di sue sperimentazioni in atto.

 

La biografia di Montanari

La biografia artistica di Nicola Montanari può essere sintetizzata in poche righe pure se è “vissuta” da ormai cinque decenni all’insegna dell’incisione con una passione pressoché esclusiva e una perseveranza che è difficile trovarne di simili. Egli è nato a Falerone in provincia di Fermo ma attualmente risiede ad Ancona; si forma artisticamente all’Accademia di BB. AA. di Macerata, ma ha ad Urbino i suoi inizi, in seguito alla visita di una mostra di Walter Piacesi di cui comincia a visitare lo studio diventandone poi amico. Considera suoi maestri di elezione, oltre che l’incisore di Fermignano, Bartolini, Morandi, Castellani e Mainini, Ricci. Dopo le prime esposizioni personali e collettive nelle Marche si muove in varie città, tra cui Firenze, Venezia, Pescara, e partecipa a rassegne anche all’estero, Parigi e New York in particolare (2003); presenta per la Regione Marche il volume “La mia Marca in punta d’acciaio”, interamente stampato e inciso all’acquaforte. La vicinanza all’incisione è tale da indurlo negli anni a partecipare a convegni, tenere conferenze e stage sulla materia, e persino costruire torchi e materiale calcografico.

 

La mostra maceratese

In mostra è possibile ammirare opere realizzate con la tecnica dell’acquaforte, acquatinta, puntasecca a partire dal 1980 sino a oggi. Una “rassegna poetica in immagini” che include scorci di Macerata, chiese e palazzi del centro storico, ma soprattutto paesaggi: profili collinari, sentieri fra gli alberi, case, campi, rami carichi di neve, panchine vuote, ombrelloni e barche di pescatori a riposo sul bagnasciuga. Soggetti dove la natura e le cose “parlano” e narrano di sé con voce sommessa, armoniosa, intimista, intrisa di memoria e poetica nostalgia. Dialogano, e a saper ascoltare, sebbene in apparenza simili, appaiono straordinariamente diverse, nuove ogni volta. Il tempo e gli istanti del vivere sembrano lasciarvi tracce; ogni solco o tessitura ne rivelano l’esclusivo sembiante.

 

“Liberilibri”

Documenta l’evento un elegante catalogo edito dalla Liberilibri nella collana Altrove. Montanari  non è nuovo alle collaborazioni con la casa editrice maceratese: nel 2006 la Liberilibri pubblica Echi, un prezioso volume stampato in 70 esemplari numerati, realizzato in occasione del venticinquesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Mainini, recante 16 incisioni in acquaforte e acquatinta tratte dalle matrici messe a disposizione dai figli dell’Autore, tirate con torchio a stella proprio da Nicola Montanari: un progetto grafico curato da Luigi Ricci, con i componimenti poetici di Anna Maria Tamburri. Nel 2013 esce invece il volume Nevicata del 2013, poetiche acqueforti di Montanari in accompagnamento ai versi del poeta Francesco Scarabicchi. In mostra anche numerosi “pezzi unici” e incisioni in ceramica.

Lucio Del Gobbo

26 gennaio 2020

A 7 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti