Un notevole polo attrattivo: Elcito, Canfaito e Valfucina

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Il combinato effetto tra l’istituzione della Riserva Naturale dei Monti, San Vicino e Canfaito e la diffusione virale di immagini sui social network ha avuto l’effetto di far scoprire a un pubblico oggi numerosissimo una porzione di territorio di grande valore storico e naturalistico: il comprensorio del Monte San Vicino; non è un caso che,in questo ampio areale della dorsale marchigiana, il Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR) abbia addirittura previsto l’istituzione di un parco naturale. L’improvvisa e impensabile notorietà raggiunta porta oggi centinaia, talvolta migliaia, di persone a visitare Elcito (dove in conseguenza di ciò è nata una piccola attività di ristorazione), Canfaito, la vetta del San Vicino con i Prati sottostanti.

Diversità tra Pian dell’Elmo ed Elcito e Canfaito – Pian dell’Elmo è già da anni apprezzata località di campeggio e villeggiatura, con attività ricettive e idonea vocazione per accoglierle; il suo precoce sviluppo turistico è spiegabile col fatto che si trova sul versante della Vallesina: questo era fino a qualche anno fa il principale collettore attraverso cui giungevano turisti e villeggianti sul San Vicino. A differenza di Pian dell’Elmo, Elcito e Canfaito non presentano caratteristiche tali da poter offrire, sul versante orientale del gruppo montuoso, simili infrastrutture. Canfaito è già da quaranta anni dichiarata area floristica protetta e ha preziose emergenze botaniche, tra cui la plurisecolare faggeta. Elcito, che per sua natura non ha possibilità di sviluppo, è un mirabile aggregato edilizio disposto su una rupe, relitto del castello eretto a difesa dell’ Abbazia di Valfucina; situata a poche centinaia di metri sul fondovalle.

L’antico insediamento monastico – È proprio questo antico insediamento monastico, oggi deturpato da secolare oblio e trasformazioni improprie, a costituire il vero asset strategico di questa area a forte attrazione turistica. Gli edifici attualmente esistenti, situati al centro di una meravigliosa conca alluvionale, necessitano di riqualificazione che abbia come baricentro fondamentale i resti dell’edificio ecclesiastico. Questo, più volte crollato e riedificato, conserva ancora il primitivo ambiente ipogeo voltato su colonne, con capitelli straordinari. Si ritiene addirittura risalente all’insediamento qui della prima comunità monastica di origine orientale, che avrebbe scelto questo luogo per il proprio romitorio, agli albori del Cristianesimo nelle nostre terre. Gli altri corpi di edilizi -alcuni pregevoli, altri da riqualificare con opportuni interventi in un organico piano di recupero complessivo – possono diventare funzionali alle tante attività di supporto legate a nuove forme di turismo, che hanno proprio in questo comprensorio, come visto,un forte richiamo.

Zona a grande potenzialità attrattiva – L’areale di Canfaito/Elcito, questo è ormai dimostrato, ha una potenzialità attrattiva che non ha bisogno di alcuna forma di promozione; sarebbe però necessario crearvi servizi a chi vi accede, in modo che lo possa fare con la massima soddisfazione e nel rispetto di un ambiente così prezioso, tenuto conto che siamo all’interno una riserva naturale a questo deputata.

Un progetto ideale – La ristorazione qui si potrebbe coniugare perfettamente con le attività zootecniche che vi sono da tempo insediate, così come la possibilità di vendita dei prodotti con un grande traino legato a un brand della Riserva. Sosta con camper, caravan e tende (e area pic-nic con i tanto vituperati bracieri), casa-ostello per gruppi numerosi, camere e piccoli appartamenti in affitto breve, potrebbero offrire ricettività, a cui coniugare attività ricreative come il maneggio dei cavalli (che già esiste peraltro nello stesso comprensorio) e il noleggio con assistenza tecnica per bici ed e-bike. Tanto altro si può pensare e proporre in un’ottica di sviluppo compatibile legato ad attività con bassa impronta energetica e sostenibili ambientalmente.

Un tour con le altre abbazie del territorio – Meglio sarebbe, poi, ragionare fin d’ora con una logica di sistema più ampio, che possa già includere – senza sovrapposizioni e, anzi, già in prospettiva sinergica – le altre abbazie che fanno da corona al comprensorio del San Vicino: la già ricordata abbazia di Val di Castro e quella da recuperare urgentemente di Roti. Per questa ultima, tra l’altro, bisogna ricordare che la Riserva ha già fatto significativi investimenti finalizzati alla progettazione del recupero. Il tutto nel più ampio obiettivo a lungo termine che sarebbe l’istituzione del previsto, Parco del San Vicino.

Luca Maria Cristini

Video de La rucola su Elcito: https://www.larucola.org/2013/10/07/elcito

Video de La rucola su Santa Maria De Rotis: https://www.larucola.org/2016/09/11/abbazia-di-santa-maria-de-rotis-2

15 febbraio 2020

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