È andata in stampa l’ultima fatica letteraria di Simonetta Torresi ed Enzo Fusari, non nuovi alla esperienza di scrivere un libro unendo le loro competenze, dal titolo “Antiche vedute a stampa – Territori e Città della Provincia di Macerata – analisi storica e urbanistica”, edito da Edizioni Simple di Macerata.
Le stelle, punto di riferimento – Le Stelle sono irraggiungibili, quindi non le possiamo prendere e modificare, perciò da sempre l’uomo le ha assunte come punti di riferimento, non solo dal punto di vista spirituale ed esoterico, ma più praticamente per i calcoli astronomici, per realizzare strumenti da viaggio, per dare una unità di misura al tempo, per la geodesia (studio della forma e delle dimensioni della Terra).
Geocentrismo – Fino alla metà del 1500, il modello astronomico teorizzato e accettato era quello geocentrico, cioè quello secondo cui la Terra starebbe ferma in mezzo all’Universo e sarebbero gli astri a ruotare intorno a essa. Questa teoria fu considerata valida per circa 2000 anni, e ne abbiamo testimonianza con la rara tavola “Tolemaica” del 1513 rappresentata per prima nel volume, le cui inesattezze nella forme e nelle dimensioni sono dovute proprio agli errori di calcolo e ai punti di riferimento diversi. Dubbi sorsero fin dall’antichità tra gli astronomi, ma che la Terra non fosse l’eletta da Dio era inconcepibile, lo seppe bene Galileo.
Le “carte” del libro – Queste carte tuttavia, come quella Peutingeriana rappresentata nelle prime pagine, sono straordinari spaccati delle informazioni disponibili in quel tempo, che non finiscono di stupirci e illuminarci. Vi troviamo nomi, strade, edifici, confini che rivestivano importanza per la politica, i commerci, i viaggiatori, a volte con errori grossolani. Ci raccontano un mondo che non esiste più, come città scomparse e fiumi che oggi non sono più navigabili. Anche toponimi e fiumi che mancano, possono significare a volte una damnatio memoriae, altre semplicemente che lo studioso non aveva fondi a sufficienza, o collaboratori per fare la mappa più accurata. Gli interrogativi – Il materiale pubblicato nel libro proviene dalla collezione privata di uno degli autori del volume, e riguarda il territorio della attuale Provincia di Macerata, e quello della antica Marca di Ancona. Si esaminano in particolare dieci città con le relative vedute, con cenni storici per comprenderne i dettagli e intrigare meglio il lettore. Perché di Tolentino non esiste una veduta? E neanche di Visso? Come mai la famiglia Cesarini di Civitanova ci teneva a mostrare di essere barone romano con il simbolo SPQR? Perché Camerino è raffigurata con le mura curve al contrario? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che sorgono osservando le mappe.
Il picchio – Un altro dettaglio interessante su cui indagare: il picchio, simbolo attuale della nostra Regione, compare per la prima volta su una carta geografica nel 1589, lo vediamo sul cartiglio della mappa Kremer. Potrebbe datare un momento di riscrittura storica importante, oggi con la rilettura dei testi antichi da parte di diversi studiosi sappiamo che è abbastanza ridicolo pensare a un popolo che va dietro a un picchio per trovare casa.
Il mistero di Arcuza – Resta infine il mistero di Arcuza, nome di città che in alcune mappe compare nei pressi di Pollenza ma ancora non si riesce a scoprire se si tratti di una località esistita, di cui non si hanno notizie, o di un errore grossolano di un cartografo, ripreso anche da altri. In definitiva un libro particolare e certamente interessante da leggere.
Simonetta Borgiani
31 marzo 2020