A Macerata: Adinolfi, i 25 lettori del Manzoni, politica sociale e letteratura

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Mario Adinolfi del “Popolo della Famiglia” è stato a Macerata per sostenere la candidata a Sindaco Lauretta Gianfelici e per presentare il suo ultimo libro “Il grido dei penultimi”.

Spettatori nella media (a parte Salvini) dei recenti incontri politici: due dozzine di persone, come i lettori del Manzoni e altrettante, di passaggio, che si sono fermate ad ascoltare per alcuni minuti: la malapolitica ci ha ridotto così, complici i social dove spesso le notizie sono manipolate e i commenti sono da tifoseria calcistica di bassa estrazione e dove un ragionamento politico complesso è alla portata di pochi.

Mario Adinolfi

In Itala, per esistere i penultimi, ci sono anche gli ultimi… spiega Adinolfi: “Gli ultimi sono i migranti, che vanno accolti quando sono persone in vere difficoltà, per i quali lo Stato pensa a tutto. I penultimi sono gli italiani che vivono in situazioni di fragilità estrema, abbandonati a se stessi, o poco meglio. È a costoro che noi rivolgiamo la nostra attenzione”.

Lauretta Gianfelici

Si inserisce Lauretta Gianfelici: “Nella mia esperienza con l’Associazione Zaccheo, sono entrata in case dove nel frigo c’era solamente una busta di latte, dove nella dispensa ho trovato un pacco di pasta e uno di biscotti, dove disordine e sporcizia regnavano sovrani, dove persone non sapevano decifrare le bollette di elettricità e gas, dove ragazzi vivevano intontiti, al buio, ascoltando musica che musica non è ma solo un’accozzaglia di rumori… Questi sono i penultimi, sono coloro che la società deve aiutare: aiutarli nella loro indigenza fisica, morale ed economica significa elevare il buon vivere di tutta la società. Questo deve essere uno degli obbiettivi primari di un buon Sindaco!”

Puntualizza Adinolfi: “Qui, nella bella e civile Macerata, una persona invalida, impossibilitata a muoversi, è stata lasciata, abbandonata, per tre lunghe ore seduta sul water! In una società civile questo non deve accadere!”

Una nota di colore è stata aggiunta dal Presidente del “Popolo della Famiglia”: “Vedete, il nostro simbolo presenta una famiglia: un padre, una madre, due figli e tutti si tengono per mano. Questa sottintende la nostra verità, una verità incontrovertibile: tutti nasciamo da una donna. Oggi, quello che è naturale si cerca di farlo passare per strano, antico, fuori dal tempo. In una trasmissione dovrò avere un incontro con Vladimir Luxuria e dirò: la Pascale ha avuto da Berlusconi una buonuscita da 20 milioni di euro, ha affittato uno yacht per 60mila euro al giorno e ci va con una cantante di sinistra che ha sempre proposto canzoni contro Berlusconi… vi sembra normale tutto ciò? Siamo noi le persone strane? O no?!”.

Poi il dibattito è passato alla politica elettorale locale con una dichiarazione di Adinolfi che ha sorpreso i presenti: “Macerata per rinnovarsi ha bisogno di un candidato donna e Lauretta Gianfelici, oggi, è la sola a essere candidata. Se il centro destra ci vuole possiamo parlarne ma solo dopo aver resettato tutto: occorre ricominciare da capo”.

Frasi non dette così per dire perché in politica niente avviene per caso, e lasciano intuire che qualcuno deve aver contattato Lauretta Gianfelici, anche se a poco più di un mese dalle elezioni crediamo che i giochi siano fatti e nulla si possa ormai cambiare.

Dal pubblico è volata una parola: “Programma?” E sia Lauretta che la capolista Clara Ferranti, all’unisono hanno confermato: “Il programma c’è, è pronto ed è bellissimo!”

Bene, adesso all’appello manca solo il programma del centro destra.

Fernando Pallocchini

Alberto Febbrajo

8 agosto 2020

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