Due “Dispetti” raccolti da Giovanni Ginobili entrambi dispettosi, uno davvero cattivo

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I “dispetti” si cantavano di sera dagli innamorati respinti sotto la finestra della ragazza amata ma che non corrispondeva il loro amore; li cantavano anche le donne, diretti alle avversarie in amore e ai giovani respinti.

A Roma ce se vénne / le spichétte: / sta zittu, musu jàllu / e zambe sécche!

Avanti a casa tua / ce so’ passato, / tra mmèrda e ppìscio / me ce so’ ‘ffonnàto!

6 marzo 2022

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