Grave fatto all’Università, la lettera di Clara Ferranti e il commento del Direttore

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Il Direttore de “La rucola “si permette di fare alcune riflessioni  in fondo a questo articolo, che pubblichiamo integralmente, inviatoci dalla professoressa Clara Ferranti.

L’articolo – Per rettificare le dichiarazioni non rispondenti a verità, che leggo su numerose testate, riguardo alla concessione degli spazi da parte dell’Università di Macerata per lo svolgimento del convegno “Maternità in-attesa. Preservare la salute della donna in gravidanza”, del 21 aprile a Macerata, rendo noto che lo spazio all’interno dell’Ateneo è stato regolarmente chiesto, concesso e mai revocato, come facilmente riscontrabile dallo scambio ufficiale di mail, in nome della pluralità e della libertà di pensiero che caratterizza da sempre (o per lo meno dovrebbe caratterizzare) l’università.

Dopo una consultazione con il Rettore e il Direttore, e viste le difficoltà che si stavano creando intorno allo svolgimento del convegno nella sede universitaria, unicamente per mia volontaria decisione ho rinunciato a usare l’aula che mi era stata assegnata e ho cercato un altro spazio al di fuori dell’università. Risulta pertanto ancor più inconcepibile il grido “fuori dall’università i Pro vita” da parte del movimento Depangher, dal momento che il convegno non si è tenuto all’interno degli spazi universitari e senza alcun coinvolgimento dell’università. Invito tale gruppo di studenti, che paradossalmente porta il nome di un partigiano, a studiare molto bene cosa vuol dire rispetto, libertà di espressione e libertà di pensiero.

Invito inoltre gli studenti, i giornalisti e i colleghi universitari ad ascoltare molto attentamente la testimonianza di una studentessa dell’università di Macerata, Irene, in modo da tentare perlomeno di entrare con rispetto all’interno della grave ferita di un aborto subito e di capire quanto i temi affrontati in questo convegno siano di fatto totalmente attinenti agli interessi delle nostre studentesse e dei nostri studenti e pienamente rispondenti alle finalità formative, didattiche e scientifiche.

Il commento del Direttore de “La rucola”  – Hanno sbagliato tutti. Clara Ferranti a rinunciare a un suo diritto; Rettore e Direttore a sottostare al Collettivo Depangher; le femministe del Collettivo Depangher a impedire una libertà espressiva quando avrebbero potuto organizzare un convegno alternativo per dare voce alle proprie idee. Così si fa in uno stato libero e democratico. L’Università è “luogo sacro” dove si studia, si cresce, ci si confronta e deve essere accessibile a tutti.

24 aprile 2023

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