Non c’è pace per i gatti, almeno per quelli delle colonie feline, nemmeno a Corridonia 

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Lettera aperta di Giorgio Rapanelli all’Amministrazione comunale di Corridonia, riguardante una colonia felina

Ieri, 10 luglio 2023, il Comandante dei Vigili Urbani mi ha comunicato che il cosiddetto in passato Veterinario provinciale, dopo un sopralluogo nella casa pericolante con giardino in via Don Bosco, in cui stazionano alcuni gatti di una colonia felina registrata a mio nome e a nome di Serena, e quindi protetti dalla legge, ha deciso la cattura dei mici per sterilizzarli e poi deportarli nel mattatoio comunale, insieme agli altri gatti (almeno quelli rimasti in vita) che furono catturati nel giardino di una ex-gioielleria del centro storico. Il Comandante mi ha anche letto la motivazione da parte del Veterinario provinciale, che giustifica il provvedimento “per motivi di igiene” del luogo in cui è la “nostra” colonia felina, ma, in particolare, perché la nostra colonia felina non è ubicata nel giardino di quella casa, ma nel “parcheggio” delle auto di via  Don Bosco, secondo un  documento datato nel 2021, richiamato dal Veterinario provinciale. Questo non è un nostro documento! Allora chiedo al Comune: CHI ha presentato un documento simile, quando ne esisteva un altro NOSTRO con ubicazione diversa? Riferisco quanto ho compreso per le vie brevi telefoniche.

La legge parla chiaro: le colonie feline devono rimanere, accudite da animalisti, nel luogo ove sono sorte. Ma il Veterinario Provinciale, malgrado tutto il lavoro che obera quell’ufficio provinciale, trova il tempo per enunciare la solita motivazione riguardante, come ad Appignano e in montagna,  i “motivi di igiene” (fasulli, dato che i gatti tengono lontani i ratti e non puzzano quanto le auto inquinanti dei residenti), che alcuni residenti hanno invocato e trovato accoglienza presso tutte le Autorità, quindi anche da parte del Comune, a danno della colonia felina esistente da almeno quindici anni, quindi ancora prima di essere registrata da me e da Serena.

La cosa che mi fa pensare è come mai tutto è avvenuto nel silenzio generale. Quasi alla chetichella… Un atteggiamento furbesco, dovendo considerare che quei gatti hanno dei “protettori” conosciuti e ancora viventi, oltre che protetti dalla legge. Conta così poco la vita di animali tutelati dalla legge? Non si rischia di perdere la faccia di fronte alla città, e all’elettorato, e agli animalisti di Corridonia (che già chiedono la costruzione di un “gattile” a norma da parte del Comune) , se la cosa – come sembra – è stata nascosta da una cortina fumogena, che solo all’ultimo è stata sollevata? Aspetto dall’Amministrazione comunale  un precisazione in merito, con tanto di documentazione allegata.

Giorgio Rapanelli

11 luglio 2023

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