Rotatorie grandi, medie, piccole… e ancora più piccole

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A tutti gli automobilisti della nostra provincia è capitato di imbattersi nelle rotatorie spuntate come funghi in tutte le zone. Con traffico modesto la viabilità scorre ma se il traffico si facesse intenso, i guidatori, restando in fila per troppo tempo, si dividerebbero in due categorie: i cristiani che dicono gran quantità di parolacce e i non credenti che bestemmiano come turchi scresemati. Voi mi chiedete: “Perché succede questo? Le volgarmente dette rotonde non servono per snellire il traffico e renderlo più fluido?” Io rispondo: “Sì! In America, dove sono state inventate ma in Italia no!” Il motivo è semplice: gli americani le hanno realizzate in spazi ampi, quindi grandi rotatorie, con almeno tre corsie per ogni via di accesso e di uscita in modo da dividere prima il traffico per poi snellirlo. Noi, invece, le abbiamo create all’italiana mettendole in posti non abbastanza ampi e con una sola o, al massimo, due corsie di accesso e di uscita. In tal modo il traffico, quando è intenso, s’incanala in una sola via formando il tappo ben conosciuto. A questo si deve aggiungere che gran parte degli automobilisti, non essendo stata preparata all’uso delle rotatorie, non le utilizza al meglio. Mi si potrebbe obiettare: “Non ci si potrebbero mettere dei vigili?” Risponderei: “No! Perché il caos, dovendo correggere gli errori e quindi ritardando ancor più il flusso, sarebbe di gran lunga maggiore”. Come risolvere il problema? Non credo che sia facile in quanto la struttura, così com’è, non da molte possibilità di miglioramento. E allora? Beh… bisogna prendere atto che in America, e in altre parti del mondo le “rotonde”, ben fatte, fanno girare più velocemente gli automobilisti; in Italia, così come sono state realizzate, agli automobilisti fanno girare più velocemente solo le p…
Cesare Angeletti
15 maggio 2019

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