Centro storico a Macerata: ovvero la burocrazia e le mele

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A Macerata i fruttaroli si stanno esercitando al tiro delle mele, perché la prassi burocratica per accedere al centro storico è tale che, presto, per consegnare le mele, da fuori le mura, con lanci potenti e calibrati, le tireranno ai residenti.

Andrea Marchiori, consigliere Lega torna a chiedere che l’Amministrazione si faccia un esame di coscienza sull’assurdità di certe regole in un periodo di crisi epocale come quello che stiamo vivendo: “Il Comune di Macerata non rinuncia alla ZTL nemmeno in nome della prevenzione del contagio da coronavirus. Per consegnare in centro beni di prima necessità come farmaci e generi alimentari manca solo che chieda la carta bollata. Le conseguenze come al solito le pagano i cittadini, in questo caso i più anziani: il centro rischia di restare escluso da un servizio essenziale e pure senza frutta e verdura visto che hanno spostato il mercato delle erbe allo stadio. Carancini e i suoi assessori hanno una strana idea del servizio alla comunità, in contrasto stridente con la realtà, perché per entrare in centro a consegnare la spesa, per i negozianti e i produttori agricoli la cosa funziona così: dalle ore 8:00 alle ore 19:00 di ogni giorno qualcuno negli uffici della Polizia Locale dovrà aspettare la richiesta del fruttivendolo disposto a portare all’anziana signora Maria un cespo di insalata e due mele, costui deve richiedere il permesso via e-mail, deve attendere l’autorizzazione, poi passa alla stampa e, finalmente, può partire alla volta del centro. Una procedura che scoraggerebbe chiunque, oltre a distogliere la polizia locale da compiti ben più utili. La sindaca di Roma Raggi ha revocato le ZTL di fronte all’evidenza che i veicoli in giro in questi giorni sono gli unici autorizzati. Carancini e i suoi hanno certificato con i fatti quello che cercano di negare: i maceratesi del centro sono meno uguali degli altri”.

Andrea Marchiori

25 marzo 2020

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