I terremoti hanno causato distruzione non solo alle abitazioni ma anche a quel poco conosciuto, quasi nascosto, mondo delle opere d’arte risalente a centinaia di anni fa. Sono stati devastati dipinti, affreschi, statue, arredi sacri, poi recuperati e messi in sicurezza in vari depositi sparsi un po’ dovunque, in attesa del restauro. Nel nostro territorio, ancora così ferito e sofferente, con un bisogno assoluto di lavoro, ci sono ottime professionalità nel mondo del restauro e c’erano grandi speranze di lavoro… però la politica si è ancora una volta dimenticata di noi e ha preferito incaricare Firenze per i restauri. Abbiamo incontrato un team di tre ragazze che a Macerata si dedicano in maniera assolutamente professionale al restauro di opere d’arte. Sono Alessandra Bellucci, Elena Borioni e Luisa Gianfelici di “EA-arte” un gruppo di lavoro aperto. Nel piccolo laboratorio abbiamo trovato intente al lavoro, su una tela di notevoli dimensioni che stanno riportando alle fattezze originali, Elena e Alessandra. La loro attenzione è massima, le mani ben ferme maneggiano con pazienza certosina pennelli dalla punta finissima per ritocchi puntiformi. I volti ritratti riprendono lentamente l’incarnato originale, così come i drappeggi delle vesti che tornano a esprimere la loro bellezza cromatica. Sono pazienti e brave, amano il loro lavoro e ne sono gratificate.
Come vi siete incontrate?
“Stavamo lavorando fianco a fianco (ndr: Alessandra ed Elena) a Montecosaro Scalo e abbiamo visto che avevamo la stessa volontà e lo stesso forte interesse verso il mondo del restauro; in seguito è stata coinvolta Luisa, amica di Elena, creando così questo gruppo di lavoro aperto che funziona da tre anni. Siamo molto affiatate e il nostro laboratorio è al servizio dell’arte”.
Quali esperienze avevate?
“Elena si è formata nel corso di restauro all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Alessandra ha seguito la Scuola di Restauro di Gubbio ed è stata allieva di quel grande Maestro che è Gianfranco Pasquali (ndr: che è prodigo di consigli e segue le tre ragazze in caso di necessità, sempre disponibile e presente). Luisa invece proviene dal corso di decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata ed è diventata una esperta sul campo, lavorando assiduamente”.
Quali lavori eseguite?
“Tutto ciò che è dipinto su tela, su muro sia tempere che affresco, pure mobili, sia dipinti che dorati; rigeneriamo anche cornici antiche”.
Come vi arriva il lavoro?
“I lavori ci vengono commissionati grazie al passaparola: un restauro ben fatto ne porta altri. Siamo attive sui social, EA-arte ha una pagina su FB, è presente su Instagram”.
Quale incarico vi ha dato più soddisfazione?
“La chiesa di S. Maria della Pietà a Recanati siamo salite su impalcature alte 20 metri, per restaurare la volta, il catino dell’abside, i capitelli”.
Il lavoro più impegnativo?
“Ancora a Recanati, palazzo Podaliri in centro storico, dove una precedente ridipintura aveva alterato le soffittature. Abbiamo dovuto lavarle tutte per riportarle all’origine per poi passare all’opera di restauro”.
Il restauro più curioso?
“A Collevario di Macerata, nella colombaia di una casa di campagna dove il proprietario aveva rinvenuto alcuni frammenti di affresco di una cappellina rupestre, una vera rarità, unica nelle nostre zone. Qui abbiamo tolto l’intonaco, consolidato e restaurato quanto restava dell’affresco cinquecentesco”.
Il restauro che mai avete fatto?
“Ci piacerebbe mettere mano su una rarità vera e propria: un dipinto su tavola! Sono oggetti rarissimi perché si facevano in prevalenza nel XIII – XIV secolo”.
Terremoto: vi piacerebbe riportare a nuova vita le opere disastrate?
“Sì, certamente! Ma… attenzione… non tanto per sete di guadagno bensì per ridare dignità al nostro territorio, che nei secoli tanto ha espresso nel mondo dell’arte e che ora vediamo così mortificato, con i nostri capolavori che non si sa se ritorneranno”.
Fernando Pallocchini
26 marzo 2020