Lenny Salvucci, dj figlio d’arte, oggi la musica è la sua passione e il suo mestiere

Print Friendly, PDF & Email

Lenny Salvucci, classe 79, nato a Macerata sotto il segno del Leone a sottolineare il suo carattere e la sua forza nel superare gli ostacoli posti lungo il percorso di vita a lui destinato.

Da Lenny, figlio d’arte, suo padre era il conosciutissimo Eraldo Salvucci, ci facciamo raccontare come è nata la sua passione per la musica.

Salve Lenny, cominciamo dall’inizio? – “Anche prima… i miei genitori, con mamma in attesa di me, ebbero un brutto incidente d’auto e mio padre perse la vista a un occhio. Fu un brutto momento rallegrato dalla mia nascita”.

Tuo padre, che lavoro svolgeva? – “Erano gli anni ’70-’80, mio padre era un noto dj resident che prestava la sua opera al ‘Baia degli Angeli’, ‘Bagarino’, ‘Tartaruga’, ‘Tenda Rossa’, ‘Capannina’, ‘Green Leaves’ solo per citarne alcuni. Poi divenne titolare di negozi specializzati nella vendita di dischi musicali: la Casa del Disco di Macerata, Disco Story di Civitanova Marche per giungere a essere socio, per 40 anni, con lo storico Pietroni Dischi a Macerata”.

Questa sua attività influì sulla tua vita? “Sicuramente sì, mi trasmise la passione per la musica. Basta pensare che mio padre allestì nella cantina di casa nostra una sala dedicata alla musica: pareti e soffitto rivestiti con le scatole porta uova per ottenere insonorizzazione; sopra un tavolo vi erano due piatti vinyle Lenco 78 giri, un mixer Berningher, due casse Bose in legno da 150 w, una libreria con una selezione musicale dagli anni ’50, dei tanto amati Beatles, agli anni ’90 del re del Pop Michael Jackson sia in 45 che in 33 giri. Avevo 12 anni e tutto iniziò così”.

Praticamente un figlio d’arte? – “Infatti, grazie a mio padre mi avvicinai alla cultura musicale, nei dettagli e in tutti i suoi particolari, attraverso i suoi insegnamenti. Lì, in quella magica cantina, giorno dopo giorno passavo con lui il suo tempo libero apprendendo…”.

Quale è stato il tuo primo incarico? – “Ho mosso i miei primi passi da dj allo Zaffiro Bar di Sforzacosta, tutte le sere dal giovedì alla domenica. Un impegno durato 5 anni selezionando musica revival da ballo, in 45 giri vinyle, per un pubblico adulto”.

Un bel punto di partenza. E il seguito? – “Dallo Zaffiro Bar in poi è stato un crescendo e anche una diversificazione continua, sempre restando in campo musicale. A 18 anni ho debuttato al Gialù Club di Corridonia e sono rimasto per due stagioni, quindi ho spiccato il volo nel mondo della musica e della notte verso locali di Marche, Emilia Romagna, Abruzzo. Come light dj e special guest ho lavorato al Bagarino, Tenda Rossa, Gatto Blu, Paperomenta, Embassy, Ecos, Peter Pan”.

Macerata, città universitaria: ti sei dedicato alle serate universitarie? “Certamente! Per 5 stagioni invernali ho allietato le serate al ‘4 Porte Pub’ di Macerata nel mercoledì universitario, con interventi e collaborazioni con Radio Linea Numero Uno. Il martedì universitario, invece, l’ho passato nello storico Disco Palace e Number One come resident dj con ospiti della tv ogni serata. Il giovedì universitario toccava alla musica latino americana al Moonlight, sempre a Macerata”.

Hai collaborato con altri dj? – “Ricordo con piacere le collaborazioni in consolle con Mattia Ascani e Alex, le storiche disco notturne al Babaloo e al Green Leaves”.

Come hai diversificato la tua attività? – “La notorietà raggiunta mi ha portato a essere richiesto in feste di piazza, summer game, feste di compleanno, di laurea, meeting, matrimoni, dove partecipo sempre con piacere con la musica che porta allegria e divertimento”.

Ecco, portare musica e divertimento agli altri… quanto ti gratifica questo? – “La mia più grande soddisfazione è vedere il pubblico che si emoziona, si diverte, rivive i ricordi, vive il presente con la mia musica che lo rende protagonista della serata. Ogni giorno questa grande passione mi mette alla prova e ogni nuova esperienza è come se fosse la prima volta. Oggi posso solo dire ‘grazie’ a mio padre, per avermi trasferito la sua cultura ed esperienza musicale. Lo ringrazio e gli assicuro che continuerò a crescere in questa passione che è diventata il mio mestiere, un lavoro in continua evoluzione, dove non si finisce mai d’imparare!”

2 ottobre 2020

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti